Materasso ergonomico, come può influire sulla qualità del sonno?

Il materasso influisce sulla qualità del sonno? La risposta è sì. Certo non è l’unica componente ad influire a garanzia di un buon riposo, ma senza dubbio è l’elemento che condiziona principalmente la qualità del dormire bene o male.

Dormire bene, infatti, dipende da diversi fattori, soprattutto fisiologici come stress, stile di vita, alimentazione consumo di sostanze alcoliche, fumo e caffè. Ovviamente anche il luogo dove si dorme, la camera da letto, incide sulla qualità del riposo, facendo, dunque, attenzione a temperatura, umidità e luce, ma anche dall’intero sistema-letto: cuscini, materasso e doghe.

Tra le soluzioni più utili a bypassare il rischio di un cattivo riposo, il materasso ergonomico in waterfoam si candida a risolvere l’agognato problema, promettendo notti rigeneranti e riposo garantito.

Materasso ergonomico: perché preferirlo ad altre soluzioni

Dormire su un materasso rispetto ad un altro e farlo in circostanze e occasioni diversificate, ci permette di comprendere la differenza tra un materasso comodo e un materasso decisamente scomodo, ma anche capire quale sia il sistema letto più adatto alla morfologia del nostro corpo.

A volte però la scomodità non è detto che sia imputabile alla scarsa qualità del materasso su cui si dorme, a volte è necessario abituarsi e fare in modo che l’ergonomia dello stesso si adatti a peso e postura. Tuttavia non bisogna confondere il comfort con l’abitudine, soprattutto se dormiamo sullo stesso materasso da anni, pensando erroneamente che sia comodo perchè abitati a dormici sopra.

Uno dei campanelli d’allarme che ci dicono che stiamo dormendo male sono la sensazione di sonno e stanchezza, ma anche il fastidio derivante da contratture post risveglio. Ad esempio, un materasso eccessivamente rigido può forzare la colonna vertebrale a modificare la sua caratteristica forma sinusoidale, con il rischio di far insorgere problemi di circolazione o dolori. Per contro, un materasso troppo morbido può far sprofondare il corpo, proprio perché non in grado di sostenerlo, irrigidendone così la muscolatura.

Un materasso “sbagliato” porta spesso ad un peggioramento del riposo, a causa dell’impatto che può avere sulla circolazione sanguigna periferica e dorsale.

A tal proposito esistono studi che dimostrano come la durata e la qualità del sonno migliorano quando passiamo da un materasso vecchio ad uno nuovo; a condizione che sia adatto a noi, al nostro peso e alla nostra statura come un materasso ergonomico.

Ergonomico sì, ma quale modello? 

Quando parliamo di materasso ergonomico riferiamo a modelli efficienti e pratici da usare in grado di offrire il corretto sostegno a schiena ed articolazioni. Ma è bene che siano facilmente trasportabili e lavabili.

In particolare, un materasso ergonomico è in grado di adattarsi facilmente alle forme del corpo, poiché non eccessivamente rigido, né troppo morbido. Inoltre, fornisce il giusto sostegno alla colonna vertebrale con riduzione dei punti di pressione sul corpo; è traspirante, nonché caratterizzato un tasso di allergenicità basso o, addirittura, inesistente.

Ovviamente, in commercio esistono molti materassi differenti per fascia di prezzo, materiali impiegati e livelli di rigidità/morbidezza fra cui scegliere; condizioni che si vanno ad aggiungere alle caratteristiche soggettive di ogni utilizzatore come peso, costituzione fisica, modo in cui si dorme, l’eventuale presenza o meno di patologie dolorose, la frequenza di utilizzo.

Il modello FEBE, Memory hybrid di TANHK Materassi è un materasso in formula ibrida in waterfoam e memory, che garantisce il sostegno ortopedico e, grazie alle sue proprietà, assicura totale comfort. Lo spessore di 20 cm e l’alta densità conferiscono il giusto sostegno alla colonna vertebrale, mentre le  zone a portanza differenziata alleviano i punti di pressione e favoriscono la circolazione sanguigna.

L’importanza della rete a doghe e del cuscino

Ovviamente non solo il materasso migliora la qualità del sonno, ma anche la rete a doghe e i cuscini.

La rete a doghe è la base su cui poggiare un materasso. Per riposare meglio è essenziale che la rete a doghe offra un piano d’appoggio assolutamente orizzontale durante il sonno e che, nel caso di reti regolabili manuali o elettriche, il funzionamento sia perfettamente corretto. Importante è scegliere reti a doghe verniciate con polveri atossiche; prive di colle e che non siano state sottoposte a trattamenti nocivi per la nostra salute. Preferibile scegliere reti a doghe interamente realizzate in legno, in grado di sostenere il corpo in ogni posizione.

Anche i cuscini vanno scelti con attenzione, evitando i prodotti di bassa qualità. Il cuscino è a contatto con bocca, naso ed occhi, pertanto l’imbottitura e il rivestimento non devono essere realizzati con sostanze nocive che possono essere inalate o con materiali che favoriscono lo sviluppo e l’infestazione di acari. Meglio scegliere sempre cuscini prodotti in Italia, o nell’Unione Europea, nel pieno rispetto delle norme e degli standard di prodotto vigenti sul mercato.

Cabina armadio fai da te? Si può!

Molti, quando si tratta di lavori manuali, spesso si scoraggiano e preferiscono comprare mobili e accessori in negozi specifici. In questo articolo vi diamo alcune dritte per non demordere e scegliere i materiali adatti per la costruzione della vostra cabina armadio. Certo sono necessari vari elementi, come l’ingegno, la pazienza, e ovviamente fondamenti base di costruzione e lavorazione del legno. Un’alternativa alla costruzione fai da te di una cabina armadio può essere quella di comporla e assemblarla comprando pezzi differenti, dando un’occhiata alle recensioni su VidaXL, soluzione che può essere un ottimo compromesso. 

 

Che tipo di cabina armadio vogliamo? 

La prima domanda a cui si deve dare risposta quando si inizia a concepire il desiderio di voler realizzare una cabina armadio è “che tipo di cabina armadio costruisco”? E in tal caso non ci stiamo riferendo soltanto alla forma, al colore, o a vari dettagli come luci led etc. Quando parliamo di “tipo” ci si riferisce direttamente al tipo di materiale. Le cabine armadio possono essere davvero di vari modi. Si Internet è pieno di idee colorate, simpatiche e altre realmente efficaci. Se ne vedono decine e decine, talvolta costruite con i tubi idraulici in ferro recuperati, altresì si vedono soluzioni fatte con pallet o legno riciclato. 

Normalmente però abbiamo in linea di massima due tipi di cabine armadio: 

 

Cabina armadio in cartongesso: prezzi e soluzioni 

Il cartongesso rappresenta uno dei materiali più usati nel settore edilizio, e per questo motivo non ha costi elevatissimi. Si compone di uno strato di gesso racchiuso fra due strati di cartoni. Per riuscire a fare un preventivo della spesa ipotetica di una cabina armadio in cartongesso bisogna decidere la dimensione, e anche che tipo di rivestimento vogliamo dare al cartongesso. Approssimativamente una cabina armadio in cartongesso di tre metri quadrati può costare fra i mille e i mille e cinquecento euro. Mentre se consideriamo una cabina armadio di 10 metri quadri, ecco che il prezzo può lievitare fino a toccare i cinque mila euro. 

In questa sorta di preventivo non sono stati inseriti altri dettagli che potrebbero far crescere notevolmente il prezzo del progetto. Quindi elementi come scarpiere, ante con retroilluminazione e porta valigie non sono stati inclusi nel prezzo dei due esempi di cabina armadio. In ogni caso se da un lato ci sono delle componenti che possono far alzare il prezzo finale del progetto, dall’altro ci sono fattori che invece possono abbattere e non di poco la spesa. Ad esempio se si è a conoscenza di fornitori particolarmente economici, o se magari questi siano amici o parenti, allora ecco che il tutto diventerebbe più economico. 

I materiali base per costruire una cabina armadio in cartongesso sono: 

  • profili in alluminio che sosterranno la struttura; 

  • pannelli in cartongesso che saranno le pareti della cabina armadio

 

Cabina armadio in legno: costo e realizzazione 

Per quanto riguarda una cabina armadio in legno le idee si raddoppiano rispetto a quelle in cartongesso. Innanzitutto per via dei materiali utilizzati. Nel caso della cabina armadio interamente in legno interviene in maniera prepotente la nostra maestria, e in tal caso ad esempio il saper recuperare e riutilizzare legno di scarto diventerebbe una competenza preziosa da tutti i punti di vista. Il prezzo per una cabina armadio in legno delle dimensioni di otto metri quadri può arrivare a costare 400€, finiture comprese. 

Rispetto alla costruzione di una cabina armadio in cartongesso, la soluzione in legno permette di ridurre leggermente i tempi di attesa, visto che non c’è bisogno di aspettare l’asciugatura di alcun materiale. Entrambi i tipi di cabina armadio sono delle opzioni per chi ha almeno un minimo di confidenza con il bricolage, il legno e i lavori manuali in generale: contattare un esperto o un tecnico per realizzarle farebbe lievitare e non poco il prezzo. 

Elettrodomestici che ancora non possiedi nella tua cucina

Stai pensando di rinnovare la tua cucina? Oppure ti stai preparando ad affrontare un trasloco e ti stai chiedendo quali siano gli elettrodomestici che ancora non possiedi nella tua cucina?

Infatti, trasferirsi in una nuova casa comporta sicuramente molto stress; tra il lavoro e lo studio difficilmente si riesce ad avere tempo a disposizione per andare alla ricerca nei negozi specializzati in elettrodomestici. Grazie alla nostra guida, questo non sarà più un problema: in questa pagina troverai tutto ciò che ti occorre per capire quali siano degli elettrodomestici da possedere assolutamente nella tua cucina.

Eliminando gli essenziali, infatti, come frigo, forno, freezer e lavatrice, ti sarai chiesto cosa manca alla tua casa per avere, magari, quel tocco un po’ più adulto e fine. Sono passati i giorni in cui ti aggiravi in una cucina con il minimo essenziale, dove la macchinetta per il caffè sembrava l’unico aggiornamento possibile.

Tra friggitrici ad aria controllabili tramite applicazioni, frigoriferi connessi ad internet e penne 3d per stampare caramelle – sì, esistono davvero – la nostra realtà assomiglia sempre di più ad un buffo film di fantascienza. Ma, a meno che tu non sia un super appassionato di elettrodomestici futuristici e high- tech, riteniamo che ce ne sia uno fondamentale per la tua casa: la cantinetta vino.

Sia che tu te ne intenda di vino, che tu sia un collezionista affezionato o un bevitore occasionale che ama bere il vino al massimo della sua freschezza, è indispensabile investire in una cantinetta vino: tramite questo acquisto manterrai le tue bottiglie fresche e al sicuro.

Ad esempio, l’acquisto di una cantinetta vino potrebbe essere l’opzione ideale, coniugando design ed estrema funzionalità. Che siano minute o imponenti, aggiungono quel tocco di eleganza alla tua cucina. Potreste pensare di tenere le vostre bottiglie di vino in un ripostiglio, o addirittura giù in cantina, ma perché non metterlo in bella mostra? I vostri amici rimarranno stupefatti della temperatura del vino quando gli verrà servito. Questo perché le cantinette vino mantengono la temperatura ideale, e aggiungono quel tocco in più all’estetica casalinga.

Non hai abbastanza spazio per posizionarne una in cucina? Non ti preoccupare: la risposta ideale per te è la cantinetta vino ad incasso. La cantinetta ad incasso più verrà posizionata in profondità, più verrà protetta dall’umidità e dalle vibrazioni interne della cucina – pensiamo solo all’atto di chiudere e aprire uno sportello o un frigo – ed esterne. Se dovessi avere poco spazio nella tua cucina, la cantinetta ad incasso farà sicuramente al caso tuo.

Fai attenzione, però, poiché ci sono dei punti specifici della cucina in cui le cantinette vino non possono essere installate. Indubbiamente dovrai evitare un angolo che venga colpito dalla luce, sia diretta del sole che quella artificiale della lampadina. Le luci potrebbe causare il deterioramento del vino e, inoltre, far sbiadire le tue preziose etichette.

Dunque, una cantinetta vino è perfetta per chiunque voglia godersi il vino – e la vita – un po’ di più. Questo piccolo lusso sarà una grande miglioria per ogni amante del vino proprio perché semplifica molto la vita. Tramite opzioni sul mercato come delle cantinette vino normali o ad incasso, la tua casa prenderà un nuovo colore. Preferibilmente rosso!

Macchinette del caffè: quali sono le marche migliori

Chi la mattina non si vorrebbe alzare con il profumo del caffè caldo e buono come quello del bar. Le macchinette con più accessori permettono di scegliere tra un buon caffè lungo o uno espresso, tra differenti aromi e gradi di macinazione. Alcune macchinette consentono anche di preparare del tè o della cioccolata calda o semplicemente riscaldare dell'acqua calda per una tisana o un infuso.

Vediamo ora quali sono le migliori macchinette del caffè nel mercato.

La macchina per il caffè De'Longhi EC

La macchina per il caffè De'Longhi EC è perfetta per fare caffè espressi e cappuccini densi e corposi (Cappuccino System), permettendo di prepararli anche 2 per volta. L'acqua viene raccolta in un contenitore con una capienza di un litro, facilmente regolabile grazie al colore trasparente che permette di controllare il livello dell'acqua quotidianamente. La macchinetta è dotata del sistema di spegnimento automatico che si attiva dopo 9 minuti di non utilizzo.
Misura 22 x 27 x 32 centimetri;
Motore con potenza di 1.050 watt e una pompa da 15 bar.
Capienza: 1 litro

Ariete Espresso Vintage

Ariete Espresso Vintage vanta di un design elegante, dotata di un display che permette un facile utilizzo. Una macchinetta che risulta essere perfetta per lavorare il caffè in polvere ma anche quello in cialda con una caldaia in alluminio da 900 watt e una pompa da 15 bar di pressione. Sono proprio queste caratteristiche che permettono di avere dei caffè corposi e cremosi con un forte profumo dolce e fragrante. È presente un vassoio raccogligocce estraibile in acciaio, che consente una pulizia immediata dello strumento.
Misura 23 x 28 x 31 centimetri
Capienza di 0,9.

Bialetti Smart

Bialetti Smart è una macchinetta del caffè performante ed ergonomica ma anche funzionale ed economica, compatibile con le capsule di caffè e tè vendute dallo stesso produttore. Dotata di una caldaia da 1200 watt e una pompa da 20 bar. Presente è anche una leva per auto esplusione delle capsule. Con questa macchina si avrà sempre un caffè caldo come al bar grazie al sistema thermoblock. Risulta essere ergonomica a causa della sua forma compatta, misura infatti solo 35 x 26 x 16 centimetri. È presente un sistema per il risparmio energetico, con il quale la macchinetta del caffè si spegne automaticamente dopo 10 minuti di inutilizzo. Contenitore dell'acqua ha una capienza di 0,6 lt.

La macchina per il caffè Frog

La macchina per il caffè Frog è provvista di termoblocco in alluminio e di un sistema di decalcificazione veloce. Questo permette di avere una pulizia molto rapida e un caffè caldo quotidianamente. Questa macchinetta è compatibile con caffè, tè o cioccolata calda in cialde. Dotata di un serbatoio con una capienza massima di 1 litro. Il motore ha una potenza di 650 watt. L'intero dispositivo risulta essere molto pratico e leggero grazie alle sue piccole dimensioni che permettono di spostarlo con facilità.
Misure: 40,9 x 34,3 x 22,1 centimetri
Capienza: 1 litro
Disponibile in vari colori

Grangaggia Style

Grangaggia Style è una macchinetta per il caff* che prende parte alla collezione del marchio Gaggia. Essa risulta essere perfetta per preparare un ottimo caffè tradizionale, grazie anche all'acciaio inox che la caratterizza. È presente una coppa portafiltro. Dotata di un motore a 950 watt e la pompa arriva ad una pressione di 15 bar. La macchinetta, grazie allo spegnimento automatico, cesserà di funzionare dopo 9 minuti di inutilizzo. Lo stand-by è segnalato da luci. Molto utile risulta essere la possibilità di preparare due caffè contemporaneamente.
Capienza: 1 litro.
Misura: 20 x 26,5 x 29,7 centimetri.

Come fare traslochi ingombranti

I traslochi ingombranti richiedono tanto tempo oltre che parecchio impegno. Un trasloco che inizialmente appare difficoltoso, quasi impossibile può diventare facile se si è disposti ad organizzarsi bene o a chiedere aiuto a personale qualificato e a ditte professioniste del settore.

Traslocare con il metodo fai da te

Spostare carichi molto pesanti come gli elettrodomestici, i mobili ingombranti, i letti, gli armadi o i tavoli specie se delicati necessita l’uso di strumenti che normalmente nessuno possiede.

Parliamo ad esempio del carrello a due ruote, delle cinghie e dei feltrini che servono a rendere sicuro il trasporto mediante furgoni. Considerando il fattore economico, il fai da te potrebbe aiutare a risparmiare ma senza avere una certezza assoluta.

Potrebbero verificarsi infatti incidenti di qualunque tipo che andrebbero a causare danni irreversibili. Perché rischiare di dover spendere il doppio quando ci si può rivolgere ad una ditta specializzata in traslochi che garantisce lo spostamento in pochissimo tempo risparmiando a 360°?

Come organizzare il trasloco fase per fase prima di chiamare la ditta

Prima di contattare una ditta traslochi a Napoli bisogna pensare a tutto ciò che è necessario trasportare nel nuovo appartamento, nella nuova casa e ciò che invece può essere buttato.

I piccoli oggetti, libri, accessori possono essere inscatolati. Vale lo stesso discorso per tutto ciò che è considerato fragile che va sistemato in scatoloni indicati con sopra scritto “fragile” in modo tale da avvertire la ditta che potrà così averne cura e dedicare maggiore attenzione.

Gli armadi e i cassettoni possono essere svuotati soltanto in parte lasciando al loro interno abbigliamento di qualunque genere ma sigillando bene cassetti o ante per evitarne l’apertura in fase di spostamento.

Soltanto dopo aver terminato è possibile contattare la ditta di traslochi scelta che potrà limitarsi all’ultima parte del lavoro ovvero smontare i mobili liberi e caricarli insieme al resto delle cose per poi procedere con lo scarico ed il montaggio una volta arrivati a destinazione.

Quanto costa chiedere il supporto di un una ditta di traslochi

Dire quanto costa il servizio svolto da una ditta è impossibile perché ognuna è diversa dall’altra ma soprattutto sono vari servizi messi a disposizione della clientela.

Ci sono quelle ditte che dispongono anche di magazzini controllati h24 dove gli utenti possono scegliere di lasciare ciò che non serve urgentemente per poi riprenderlo dopo qualche giorno o settimana.

Il prezzo cambia anche il base alla distanza da un luogo all’altro, dai giorni o dalle ore di lavoro, dal tipo di lavoro se semplice o difficoltoso.

Purificatori dell’aria: guida all’acquisto

Ogni stagione dell’anno porta con sé problemi diversi d’inquinamento e l’aria che respiriamo non si esime da questo concetto: con l’inverno per esempio, si ha la tendenza di tenere chiuse le finestre per mantenere il calore degli appartamenti in cui viviamo contribuendo alla formazione di quello che gergalmente definiamo aria viziata.

Senza un buon riciclo dell’aria arieggiando le stanze infatti, polvere, fumo di sigaretta e la stessa produzione di anidride carbonica del nostro corpo influiscono a rendere meno buona l’aria che respiriamo. Purtroppo però il riciclo d’aria tenendo costantemente le finestre aperte influisce negativamente non solo sulla bolletta del gas ma soprattutto anche sull’ emissione di polveri sottili nell’ambiente dagli impianti di riscaldamento responsabili dell’inquinamento atmosferico.

La bella stagione però non è da meno in quanto pollini e altre sostanze volatili possono inquinare l’aria che respiriamo delle nostre case creando non pochi problemi per chi ad esempio è allergico o comunque soffre di malattie respiratorie. Allora come fare? L’uso di
purificatori dell’aria possono renderci la vita più facile ma soprattutto sana permettendoci di respirare un’aria migliore.

Cosa può fare un purificatore dell’aria.

Basti pensare al fatto che, contrariamente a quanto si possa pensare, l’aria di casa è decisamente più inquinata e quindi dannosa per la salute che quella esterna. Gli agenti inquinanti che maggiormente influiscono negativamente sulla salute degli esseri viventi sono divisibili in due grandi categorie:

1) I COV che sono dei composti organici con la particolarità di essere volatili

2) PM o particulate matter che non sono altro che sostanze sospese nell’aria molto piccole prodotte sia da fonti naturali che da fonti artificiali come le industrie.

Proprio quest’ultime sono responsabili di diverse malattie respiratorie nell’uomo in particolare le affezioni di natura infiammatoria delle alte vie aeree e le malattie immunologiche come le bronchiti asmatiche e l’asma.

L’uso di purificatori dell’aria possono essere d’aiuto per i malati affetti da tali patologie in quanto attraverso l’uso di filtri detti Hepa rendono l’aria di casa più respirabile e meno contaminata dalle sostanze PM.

Da una ricerca condotta da Altroconsumo nel 2019 sui purificatori d’aria e sul reale beneficio che possono avere sulla salute delle persone che ne fanno uso, è stato dimostrato che, pur non essendo in grado di prevenire le malattie respiratorie nelle persone sane è in grado di giovare sulla qualità di vita delle persone affette da patologie respiratorie in particolare in quei soggetti allergici alle sostanze inalatorie come pollini, acari della polvere, muffe e così via. In generale, anche sui siti internet specializzati sull’argomento, per citarne uno, MigliorPurificatorearia.it, il quale risulta essere tra i più esaustivi sull’argomento ed è consultabile alla pagina www.migliorpurificatorearia.it, gli stessi venditori e produttori concordano nel dire che i principali destinatari dei purificatori d’aria sono soprattutto le persone affette da allergie o da malattie respiratorie croniche.

Come funziona un purificatore dell’aria.
Un purificatore d’aria è un elettrodomestico che simula l’effetto del ricambio d’aria nella nostra casa attraverso dei componenti filtranti in grado di trattenere le sostanze nocive disperse e di un sistema di ventilazione che permette di aspirare l’aria “sporca” per rimetterla in circolazione “ripulita”.
Un’arma sicuramente efficace contro i cattivi odori, la polvere, gli acari, i pollini ma anche nei confronti di quelle sostanze che possono essere molto pericolose per la salute umana quali i cov (composti organici volatili).

Sono tra le principali fonti d’inquinamento domestico in quanto alcuni composti chimici che costituiscono vernici e solventi di cui sono rivestiti mobili, oggetti, pavimenti in legno vengono rilasciati in piccole quantità nell’ambiente domestico. La più temuta è la forma aldeide che ha effetto cancerogeno sull’organismo umano. Un buon purificatore d’aria deve avere, oltre al tradizionale filtro anti-polvere, anche il filtro Hepa in grado di trattenere particelle sospese microscopiche (polvere, acari, pollini e batteri) ; i più efficienti sono in grado di trattenere particelle fino a 0,01 micrometri come i virus.

Il filtro a Carbone attivo invece aiuta a ripulire l’aria dai cattivi odori ma anche dal fumo di sigaretta.

Per concludere, meglio precisare l’inefficacia dei purificatori d’aria per quanto riguarda la pandemia da Coronavirus e la sua diffusione. Un filtro Hepa come abbiamo detto è in grado di catturare i virus quindi anche quello del Covid-19. Purtroppo il purificatore d’aria può fare ben poco però per contenere il rischio di contagio.

Come è ben noto non avviene per trasmissione aerea ma dal contatto con le mucose con goccioline di aerosol contenenti particelle di virus. Il soggetto infetto infatti tossendo, ad esempio, espelle queste goccioline che però tendono a cadere rapidamente a terra andando ad infettare gli oggetti circostanti ad una distanza di uno o due metri perciò non “catturabile” dal filtro del purificatore e quindi inefficace nel controllo del contagio e la sua diffusione.

Classi energetiche lavatrici: cosa sapere

A partire dal 1 marzo 2021, come da disposizioni dell'Unione Europea, entreranno in vigore nuove etichette relative a 5 gruppi di apparecchi per uso domestico: lavastoviglie, lavatrici e lavasciuga, frigoriferi (inclusi le cantinette), lampade, display elettronici (invi compresi i televisori, i monitor, i pannelli digitali); in questa occasione sarà lanciata una campagna informativa ad-hoc a beneficio di tutti i cittadini dell'Unione. Le nuove etichette, più intuitive, manterranno la suddivisione in classi energetiche: dalla A alla G, ma introdurranno l'utilizzo del codice QR, la cui scansione permetterà ai consumatori di conoscere specifiche ulteriori del modello di loro interesse, leggibili dal direttamente dal proprio smartphone. Grazie a questa novità acquistare una moderna lavatrice ad alta efficienza energetica sarà per tutti ancora più facile.

 

Come leggere al meglio l'etichetta di una lavatrice ad alta efficienza energetica

In attesa che entrino in vigore le nuove disposizioni, oggi, il consumatore che acquista una nuova lavatrice ad alta efficienza energetica, quasi sempre in classe A+++, A++, A+, si trova dinnanzi a un'etichetta da cui ricavare una serie d'informazioni preziosissime:

  • in alto a sinistra è presente il logo dell'UE, che testimonia la conformità dell'apparecchio alle norme vigenti all'interno dell'Unione Europea
  • immediatamente sotto si nota la marca e il modello della lavatrice in questione (ivi compresa la serie di fabbricazione)
  • sulla destra sarà poi visibile una lettera, bianca su sfondo nero, che indica la classe di appartenenza della lavatrice: A+++, A++, A+; oggigiorno è difficile che i nuovi modelli scendano al di sotto della classe A. L'etichetta prevede, sul lato sinistro, anche una sorta di "legenda" un sistema di colori, diversi per ogni lettera, che indicano la classe dell'elettrodomestico; bisognerà prestare sempre e comunque attenzione solo alla lettera evidenziata.
  • più in basso vengono indicati in consumi energetici in termini di KWH riferito ad una media annuale di 220 cicli di lavaggio. E' evidente che questi riferimenti possono variare sensibilmente in base all'utilizzo che ciascuna famiglia fa dell'elettrodomestico e vanno considerati unicamente come parametri indicativi.
  • in basso a sinistra è riportato anche il consumo idrico annuo, considerando che, attualmente per una moderna lavatrice dalla capienza di 5kg, il dispendio di acqua si aggira attorno ai 40-50 litri per lavaggio
  • sempre sul lato destro ma più in basso troviamo l'indicazione del carico massimo sostenuto dall'elettrodomestico: solitamente compreso dai 5 al 10 kg (raramente 12 kg). E' importante ricordare che i valori indicati si riferiscono ad un carico massimo globale ma potrebbe succedere che uno specifico programma preveda l'inserimento di una minor quantità d'indumenti. Ad esempio una lavatrice con carico max 8 kg potrebbe accettarne solo 5 per il programma lavaggio a mano/delicati per garantire un'ottima qualità di lavaggio.
  • ulteriori parametri riportati in basso in etichetta riguardano le classi di efficienza dalla centrifuga nonché il livello di rumorosità della lavatrice, misurati in decibel, nelle diverse fasi di lavaggio e centrifuga.

 

Acquistare online una nuova lavatrice ad alta efficienza energetica

Online esistono numerosi portali di elettronica in cui è possibile scegliere uno degli ultimi modelli di lavatrice ad alta efficienza energetica approfittando di un'ampia gamma di versioni e prezzi. Le più economiche sono quelle di capienza minima, da 5 kg, adatte per single e coppie, ma ultimamente quasi tutti i modelli più diffusi prevedono carichi massimi di 7 – 8 o 9 kg; chi volesse un modello capiente, ad esempio, potrà fare una ricerca digitando lavatrice 9 kg amazon e verificare i relativi consumi anche in relazione al rapporto qualità-prezzo. Le lavatrici più capienti possono adattarsi a qualsiasi tipologia di clientela e sono in grado di evolvesi ed assecondare le mutate esigenze familiari nel corso del tempo. Nell'acquisto online, a differenza di quanto accade in negozio, bisognerà prestare attenzione ad alcuni fattori chiave che possono aumentare il prezzo della lavatrice, anche di molto:

  • spese di consegna verificando eventuali sovrapprezzi per consegna al piano ed installazione
  • spese per il ritiro della vecchia lavatrice che dovrà essere smaltita come da normativa vigente (quasi sempre questo servizio è gratuito ma è bene verificare)
  • coperture assicurative in caso di guasti in termini di durata dell'assicurazione di base, di solito 2 anni, e la possibilità di sottoscrivere, solitamente a pagamento, un'assicurazione integrativa.
  • nel caso di pagamento rateale eventuali costi d'istruttoria e spese d'incasso rata

Fatti i dovuti conti sarà possibile comparare efficacemente un eventuale acquisto online con quello tradizionale in negozio, e verificare la soluzione più conveniente sia in termini di prezzo che di assistenza post-vendita.

 

 

 

Il prato: come sceglierlo e come prendersene cura

Facile dire Prato! Elemento presente da sempre nei nostri ricordi durante lunghe passeggiate all’aperto o i giochi a casa dei nonni, ma non tutti i prati sono uguali. Analizziamo le differenze delle principali tipologie.

ALCUNE TIPOLOGIE:

Da veri italiani, abbiamo nel cuore il rettangolo verde che ogni settimana ci tiene incollati per 90 minuti, il prato sportivo.
Non tutti sanno che la tipologia di erba utilizzata per il prato sportivo appartiene alle famiglie delle graminacee o delle leguminose, le stesse utilizzate anche per i prati da pascolo.

Questa non è una scelta casuale, ma dettata dalle esigenze di un manto resistente, ma soffice. Il prato sportivo viene sottoposto a standard di sicurezza. Dove non è possibile utilizzare il prato sportivo, questo viene sostituito dal prato in erba sintetica, che comunque prevede una manutenzione effettuata da professionisti per garantire sempre un risultato il più simile possibile ad un vero prato, poiché soggetto ad esempio a scoloritura (subendo l’aggressione dei raggi UVA) oppure al danneggiamento da usura.

Il prato ornamentale più famoso per antonomasia è il prato all’inglese. Colore brillante, consistenza morbida e molto folto.
È quasi certamente il più elegante di tutti, ma necessita di molte cure affinché possa risplendere in tutto il suo splendore. Non è adatto a tutti i terreni, infatti non ama quelli aridi, ma predilige quelli umidi (come suggerito anche dal nome).

Per chi non ama il convenzionale ed ha poco tempo per fare manutenzione, ma vuole comunque colpire con un prato decorativo, consigliamo la dicondra.
Erba a foglia larga e rotondeggiante, si insedia con qualche difficoltà ma non necessita di abbonanti dosi di acqua né di essere tagliata, di fatti mantiene una altezza media di 4 centimetri. La Dicondra è presente in due colorazioni differenti, verde acceso oppure con sfumature argentee (Dicondra Argentea).

Valida alternativa alla dicondra, vi segnaliamo il trifoglio nano, manto erboso che in primavera è cosparso di fiorellini bianchi. Ha bisogno di poca manutenzione e si adatta ad ogni tipo di terreno.

Non ha bisogno di alcun tipo di manutenzione invece, il prato rustico.
Adatto per gli spazi verdi cittadini o per le piste da sci (durante il periodo estivo), il prato rustico è esteticamente poco gradevole, dalle sembianze quasi selvatiche ma estremamente robusta e resistente a qualsiasi terreno o temperature. Utile per rinforzare terreni a rischio frana o dissestati.

Avete un giardino o un prato che è perennemente in ombra o illuminato per poche ore al giorno?

Nessun Problema!

Non ci crederete, ma è possibile anche avere un bel prato, anche in ombra. Per un buon risultato, consigliamo l’utilizzo della Festuca Rubra o Rossa, adatta a terreni che ricevono anche meno di due ore al giorno di luce. Oltretutto ha bisogno di poca acqua e poca manutenzione.

REALIZZAZIONE E MANUTENZIONE:

Per quanto riguarda la realizzazione e la manutenzione di un prato, si può ricorrere al fai da te (se si ha molto tempo ed esperienza con gli attrezzi del mestiere), altrimenti è consigliabile farsi guidare da professionisti del settore, sia per la scelta del tipo di prato, sia per la manutenzione programmata e non.

Purtroppo se non si ha il pollice verde è facile commettere errori che possono compromettere il duro lavoro fatto in precedenza per la preparazione del terreno e per la semina.

Il prato è il risultato finale di una azione di concerto che parte dalla preparazione del terreno, arieggiamento della terra, semina e monitoraggio costante dell’andatura della semina.

E’ facile quindi capire la soddisfazione di vedere spuntare i primi fili di erba verde e forte dopo il tanto lavoro e sforzo profuso.

Per comprendere tutto il mondo dietro alla sola potatura dell’erba, potete dare un’occhiata ad esempio a questo articolo, che ben raggruppa le varie tipologie di potatura erba e siepi.

Per maggiori informazioni o approfondimenti visitate il sito https://www.verde2000srl.com/servizi/taglio-prati-e-potatura-siepi-e-piante

Insomma, qualunque sia la vostra tipologia di prato scelta o preferita, vi auguriamo di avere l’erba più bella di tutto il vicinato.

La finestra nell’arte

Il percorso artistico del 1900 è stato caratterizzato da numerose tappe, le quali hanno segnato la crescente eliminazione dei canoni fondamentali della pittura tradizionale (verosomiglianza, uso matematico della prospettiva, fedeltà plastica e coloristica). Dall’Impressionismo in poi però, la storia dell’arte ha progressivamente rinnegato questi canoni, portando sempre più alla luce la ricerca pittorica finalizzata ad esplorare territori che, fino a quel momento, sembravano posti al di fuori delle regole. Nei quadri di Picasso, per esempio, l’oggetto viene rappresentato da una molteplicità di punti di vista, così da ottenere una rappresentazione «totale» dell’oggetto. Nell’opera  “La table devant la fenetre” (1919), una natura morta,Picasso esplora  la rappresentazione di un tavolino di fronte una finestra, la quale è accoppiata con un assortimento di oggetti tra i quali non manca mai la chitarra. Al contrario delle nature morte eseguite prima del 1919, rese in ambienti chiusi, , in questa serie invece compare il tema della finestra, elemento che appartiene a una lunga tradizione di teoria pittorica e che si configura come la metafora della pittura stessa. All’interno di questo clima culturale la finestra compare spesso, perché allusiva di una liberà espressiva nuova.

Finestre futuriste

Nel dipinto “La strada entra nella casa” del  pittore futurista Umberto Boccioni, l’artista ritrae una donna di spalle, poggiata alla ringhiera di un balcone che sfocia in una bizzarra città. La vista che si apre da tale postazione mostra una fitta serie di edifici, una strada sulla sinistra e dei cantieri nella parte centrale del dipinto. Il quadro venne esposto alla primissima mostra parigina  del 1912 e, i pittori che presentarono le loro opere, tra cui Boccioni, scrissero in questa occasione una prefazione in cui puntualizzarono i concetti già espressi nei manifesti precedenti del movimento di appartenenza e definirono la loro opera “pittura degli stati d’animo”. Lo stato d’animo è dunque rintracciabile in quest’opera come in altre il fulcro della concezione della pittura boccioniana. Boccioni ha scoperto che la “vera realtà è la sensazione”, unica cosa di cui può essere certo e unica esperienza del mondo esterno che può avere.

La propria finestra

Ognuno di noi vede il mondo da un punto di vista e, quello di cui si fruisce dalla finestra di casa propria, molto spesso corrisponde con un bel paesaggio. Aep-infissi potrà abbellire e arricchire le finestre della propria casa contribuendo ad un’esperienza visiva motivata dal gusto estetico. Aep si occupa di infissi a Roma, ma voi dovete occuparvi di capire cosa trovare al di là dell’infisso e della finestra. Una riflessione accompagnata dai raggi del sole non guasta ma, soprattutto se si è ad un piano alto e la vista è accompagnata dal vento della natura.

Prefabbricati in cemento armato: gli step da seguire

prefabbricati in cemento armato sono diventati soluzioni sempre più gettonate sia per uso abitativo che industriale per la velocità di realizzazione e per i costi decisamente ridotti rispetto ad un edificio tradizionale. La qualità e la resa delle prestazioni sono identiche alle normali abitazioni e per questo motivo i prefabbricati stanno trovando un utilizzo sempre più ampio e diffuso. Per individuare il prefabbricato più indicato in base alle proprie esigenze bisogna fare una lunga serie di valutazioni che riguardano la tipologia della struttura ed anche il luogo dove sarà collocato. I prefabbricati vengono costruiti in un luogo apposito per poi essere trasferiti sul sito dove sorgeranno, quindi è necessario monitorare la zona e la tipologia di terrenoABC Costruzioni, azienda specializzata in case prefabbricate a Udine, ci dirà di più a riguardo. 

La zona in cui sorgerà il prefabbricato potrebbe presentare una conformazione più complessa oppure essere ad alta sismicità, caratteristiche che rendono più difficoltosa la costruzione di un edificio e che di conseguenza aumenterebbero sensibilmente i costi finali. La stessa valutazione va fatta per il terreno, la cui tipologia può facilitare o al contrario rendere più difficoltosa la costruzione del prefabbricato. Altre valutazioni che incidono sul prezzo finale sono la tempistica ed il luogo di consegna, i livelli di finitura, la grandezza ed eventuali servizi di produzione aggiuntiva. Per avere una panoramica generale del costo finale è consigliabile richiedere 2-3 preventivi alle aziende di zona per poi scegliere quello più vantaggioso da un punto di vista del rapporto qualità/prezzo. Molte aziende offrono la soluzione "chiavi in mano" che mantiene il prezzo inalterato anche se dovessero verificarsi criticità in corso d'opera.

Un altro step fondamentale riguarda la scelta del prefabbricato disponibile in 3 tipologie: in cemento leggero, in cemento pesante e industriale.

prefabbricati in cemento leggero usano un particolare "cemento alleggerito" che risulta più facile da plasmare secondo le specifiche esigenze del cliente e quindi adatti soprattutto ad un utilizzo abitativo. I prefabbricati in cemento pesante sono costruiti in calcestruzzo e dispongono degli impianti elettrici ed idraulici già all'interno delle pareti. Infine ci sono i prefabbricati industriali realizzati in calcestruzzo che non offrono grandi spunti estetici poiché sono destinati ad un utilizzo industriale e commerciale quindi danno priorità alla praticità ed alla funzionalità.

Un ultimo aspetto da considerare riguarda la qualità e la quantità dei materiali che naturalmente incidono sul costo finale. I prefabbricati in cemento armato sono composti da inerti (ghiaia e sabbia), cemento e l'acqua dove vengono annegate le armature in tondini d'acciaio. É consigliabile spendere qualcosa in più per materiali di qualità garantendosi così prestazioni migliori ed una maggiore longevità del prefabbricato.