I mille vantaggi dei taglieri in legno

Siamo un popolo di santi, navigatori… ma anche di cuochi e golosi, diciamolo: e proprio per questo, nelle nostre cucine spesso c’è una grande abbondanza di strumenti per la preparazione del cibo. Per sofisticati che siano alcuni di essi, però, raramente è possibile rinunciare ai grandi classici, ai più semplici e tradizionali, come per esempio i comuni taglieri in legno. Quante operazioni fondamentali, dal tagliare a dadini, all’affettare, al tritare a coltello o mezzaluna, si possono compiere su una solida base come questa! La plastica ancora non è riuscita a sostituire il legno in questo ambito, e le ragioni sono reali e numerose.

Cominciamo dal vantaggio più evidente presentato dal legno: la sua durata superiore. Un tagliere in plastica raramente dura, in perfette condizioni, più di qualche mese; uno in legno, a prescindere dalla specifica essenza – ce ne sono di pino, di quercia, d’olivo… – può non soltanto durare una vita, ma addirittura passare da una generazione all’altra, con una semplice manutenzione. Inoltre, mentre su materiali sintetici ogni taglio o graffio è un segno indelebile, molti tagli leggeri che separano appena le fibre del legno scompaiono non appena queste si richiudono naturalmente, ripristinando la superficie liscia e compatta del legno, specie nel caso di essenze a grana particolarmente fitta.

Ma un tagliere in legno rappresenta non solo un utensile, ma anche una decorazione per la nostra cucina. Dove un tagliere in plastica, al massimo, può aspirare ad essere funzionale, facile da lavare, comodo da usare, un tagliere in legno può essere bello, tanto bello che ci fa piacere lasciarlo appeso in piena vista alla parete, magari per fare un tocco rustico alla stanza, oppure esibirlo ai nostri ospiti come vassoio per un antipasto un po’ rustico a base di salumi e formaggi. Certo, non è una spesa trascurabile, ma stiamo comprando un oggetto di ben altro livello rispetto ai comuni taglieri moderni!