Scegliamo bene al supermercato

Sappiamo cosa mangiamo? Ingredienti, processi di lavorazione e distribuzione non sono sempre così chiari. Anzi, le etichette ci confondono anche un po’, tra codici, loghi e lingue che non conosciamo. E poi c’è la questione BIO che ormai va tanto di moda. E i prodotti EquoSolidali. Anche qui, sappiamo davvero cosa vuol dire? Facciamo chiarezza.

Ingredienti

Le leggi qui non sgarrano, o così sembra: ciò che si può sempre ricavare dall’etichetta sono proprio gli ingredienti, scritti in ordine decrescente per quantità. Facile. Anche se volte neanche li guardiamo, a volte facciamo proprio finta di non vedere. Soprattutto perché ormai nei prodotti industriali ci sono i conservanti, amati dalle aziende e odiati dal nostro organismo, sono dappertutto. Servono a migliorare la conservazione e a mantenerla nel tempo, lo sappiamo.

Il mondo della grande distribuzione deve produrre e continuare a girare, e noi ne siamo affascinati: avere tutto sempre a disposizione è un gran vantaggio di tempo, e spesso anche di denaro. Non possiamo anche pretendere qualità, attenzione all’ambiente e rispetto dei lavoratori. Bisogna scegliere cosa guardare.

Prodotti bio ed equosolidali

A proposito di scelte, ne abbiamo per tutti i gusti. E sorvoliamo su prodotti vegetariani e vegani che ancora scompigliano le nostre cene in casa con parenti o amici appena convertiti. In quel caso subentra il panico per cosa portare in tavola: le nostre tradizioni e la nostra dieta mediterranea sono ancora un po’ lontane da queste rivisitazioni culinarie e ci si deve abituare, o almeno provarci per mantenere rapporti amichevoli.

I prodotti BIO oltre a garantire il non utilizzo di concimi chimici, farmaci e pesticidi, garantiscono anche il benessere dell’animale e il rispetto dell’ambiente. Tutto ciò noi lo deduciamo dalla famosa certificazione UE: la fogliolina circondata da stelline. Logo riconoscibilissimo. Ma un po’ di dubbi ci restano, Anche perché alcune inchieste giornalistiche hanno rivelato quanto sia difficile il controllo di tutta la filiera produttiva e di quanto siano differenti le procedure in ogni singolo Stato. E’ facile dire regolamenti europei.

Se per i prodotti BIO manteniamo la diffidenza sulle certificazioni, per l’EquoSolidale dobbiamo fidarci e basta. Perché qui si parla soprattutto di prodotti che vengono da oltre oceano e garantire che tutti i lavoratori in tutte le fasi del processo di lavorazione, dalla coltivazione alla distribuzione, non vengano sfruttati o sottopagati non è cosa facile. Anzi. Ma in questo caso vale la pena rischiare: facciamo la nostra parte per fare in modo che queste parti del mondo, fino ad ora solo sfruttate per risorse e uomini, riescano a risollevare la loro economia commerciando gli alimenti che regolarmente consumiamo nelle nostre tavole sovrabbondanti.

L’industria del futuro

Non ci pensiamo mai, ma tutto ciò che arriva sugli scaffali dei supermercati e finisce nel nostro carrello, è stata maneggiata da decine di persone. Ma soprattutto passata attraverso molti macchinari: l’innovazione è entrata anche nelle industrie alimentari creando sempre più sofisticate macchine in grado di garantire efficienza e sicurezza, dei prodotti e dei lavoratori. Ne abbiamo esempi rinomati come Nowicki srl.

E l’attenzione agli sprechi è diventata importante anche per le aziende: non solo per una questione economica, ma anche etica e sociale. Ne prendiamo sempre più atto. Le nostre mamme quando da bambini facevamo i capricci di fronte alle verdure ci facevano pensare a quelli africani che morivano di fame. Non capivamo perchè lo dicessero a noi, ma siamo cresciuti almeno con l’idea che non fosse giusto.

Le aziende oggi fanno la loro parte, come noi la dobbiamo fare quando facciamo la spesa. Responsabilmente. I supermercati sono aperti ormai ogni giorno, non abbiamo più bisogno di stracaricare il carrello tanto per riempire il frigo. O per riempire la dispensa, con prodotti di cui ricordiamo l’esistenza solo una volta controllata la data di scadenza, ormai passata. Ricordiamoci delle parole delle nostre mamme, ancora oggi tanti bambini muoiono di fame. Purtroppo però, non solo più in Africa. Alcuni sono molto più vicini a noi di quanto pensiamo.