Cosa prevede la legge: rimozione e bonifica dell’amianto

In Italia, un importante riferimento normativo è la legge numero 257/92, attraverso la quale l’Italia ha accantonato tutti quei prodotti all’interno dei quali è possibile trovare amianto. Nel nostro stato è ormai vietata l’estrazione, l’importazione e la commercializzazione di prodotti contenenti amianto  grazie ad un programma di dismissione che è stato applicato nel momento in cui la legge per i materiali pericolosi friabili è entrata in vigore. All’interno della legge viene specificato che chi deve  dare la comunicazione per cui è presente un materiale pericoloso deve indicare la localizzazione dell’amianto, che sia floccato o in matrice friabile. Operativamente parlando occorre sempre comunicare la presenza di amianto friabile all’azienda sanitaria di competenza per il territorio ( ASL, ATS, USL) che a sua volta deve  mantenere un registro su cui annotare la presenza di amianto friabile sul territorio. Una particolarità della nostra nazione risiede nel fatto che alcune regioni, come la Lombardia, hanno istituito, a proposito della politica sull’amianto, l’obbligo di comunicazione dell’amianto compatto come il fibrocemento presente nelle lastre di coperture.

 

  1. Chi può rimuovere l’amianto?

La legge non obbliga alla bonifica, però questa viene richiesta se il risultato della valutazione del rischio è positivo. Un esito positivo significa che è presente un pericolo rilevante sotto forma di rilascio di fibre e cattive istallazioni. Nel caso in cui si dovesse trovare un sito contaminato, allora occorre contattare un’impresa di bonifica-smaltimento amianto: clicca qui per entrare in contatto con un team di esperti che possa aiutarti nella rimozione di materiali altamente pericolosi. Coloro infatti che sono inscritti nell’apposita categoria dell’albo nazionale gestori rifiuti, istituita nel 2004, sono autorizzati alla rimozione legale e monitorizzata dei rifiuti speciali: nessun altro è nelle condizioni di svolgere questa attività se non è iscritto in questa categoria.

 

  1. I costi e gli incentivi

I costi impiegati per la rimozione dell’amianto possono dipendere da tantissimi fattori, dalla tipologia di intervento, dalle condizioni dei manufatti ma, anche e soprattutto, dalle condizioni dell’intervento: se all’aperto o al chiuso. Nella situazione per cui il materiale è friabile, è necessario segnare un confine, che possa permettere di presupporre i costi fissi. Se allo smaltimento si aggiunge la bonifica allora i costi aumentano, così come aumentano proporzionalmente alle dimensioni dell’area da riqualificare. Esistono a tal proposito dei prezziari regionali che permettono di orientarsi: si può andare dai 7 euro fino ai 15 euro per metro quadro, anche se il costo è sempre indicativo.