Le funi metalliche fanno parte di quegli equipaggiamenti la cui rispondenza a precise prestazioni non è una questione di mera pignoleria, ma la differenza fra la felice conclusione di un progetto e un potenziale disastro. Utilizzate soprattutto nel campo dei trasporti e degli imballaggi, infatti, le funi metalliche sono spesso sottoposte a sollecitazioni estreme, ed è a loro che compete la responsabilità di mantenere sollevati, o legati insieme, i carichi più eterogenei e gravosi, dal legno, al metallo, al cemento.
Come possono le funi metalliche adempiere a questa funzione? Non dimentichiamo che dalla loro tenuta non dipende esclusivamente – e già sarebbe molto – la sicurezza del carico trasportato, che può spesso essere di grande valore: sovente, per non dire sempre – pensiamo al settore edile – le funi metalliche sono la sola cosa che impedisce a piloni di cemento e travi d’acciaio di piombare addosso ai lavoratori, e ne dipende quindi la sicurezza di esseri umani – ben più importante di quelle di qualsiasi carico. Ebbene, la risposta sta nella loro tecnica costruttiva.
Quando usiamo il termine “funi metalliche” stiamo, in effetti, descrivendo esattamente l’oggetto di cui parliamo, senza metafore: sono vere e proprie corde, con la sola particolarità di essere composte di fili metallici anziché di quelle fibre – come la canapa – utilizzate per intrecciare le corde normali.
A sviluppare questa tecnica, e quindi inventare le funi metalliche, fu un ingegnere tedesco, Wilhelm Ducay, nella prima metà del 1800. Ducay era impiegato nell’industria mineraria, e fu proprio per le specifiche necessità di questo settore che sviluppò le funi metalliche, a sostituire le catene e le corde di canapa fino a quel momento utilizzate per svolgere le stesse funzioni: i risultati nettamente superiori garantirono il successo della sua invenzione, dato che evitavano le rotture – e le catastrofiche conseguenze – cui erano soggette corde e catene.
Oggi, possiamo trovare funi metalliche – normalmente realizzate interamente in cavo d’acciaio – utilizzate nei settori più diversi: come dicevamo, sono spesso impiegate nel campo edile, per sollevare grandi carichi con le gru, ma allo stesso modo sono sfruttate negli ascensori, nelle teleferiche, e per imballaggi particolarmente robusti; e non dimentichiamone uno degli utilizzi più spettacolari, quello di supporto nei grandi ponti metallici. Talora, per proteggere le funi metalliche dal rischio di corrosione dovuto al clima, se ne ricopre la superficie con vinile o nylon; questi materiali le proteggono dall’umidità, prolungandone ulteriormente la vita utile e l’affidabilità.
Per maggiori informazioni, clicca qui.